Quali sono i principali infortuni che possono verificarsi durante l’arrampicata?
Durante l’
arrampicata, gli
infortuni più comuni includono le lesioni a livello del
gomito, in particolare l’
epicondilite, i traumi acuti di
spalla e le tendinopatie.
Le
lesioni possono derivare da movimenti ripetitivi o da un
trauma acuto, come una caduta o un eccesso di sforzo. È fondamentale prestare attenzione ai segnali del corpo per evitare gravi
infortuni.
Come posso prevenire gli infortuni durante l’arrampicata?
Per prevenire gli
infortuni, è importante seguire un programma di allenamento che includa esercizi di rafforzamento per i
muscoli flessori e
estensori delle mani e delle dita. Inoltre, praticare una corretta tecnica di
scalata e dedicare tempo a
stretching e recupero può ridurre il rischio di
lesioni.
Infine, è utile consultare un
fisioterapista specializzato, come i
fisioterapisti Claudia Mario e Luca Lancellotti, per un programma personalizzato.
Qual è il ruolo dei muscoli flessori nella prevenzione degli infortuni?
I
muscoli flessori delle dita e del
gomito sono essenziali per una presa sicura durante l’
arrampicata. Un buon equilibrio tra forza e flessibilità di questi
muscoli può prevenire
lesioni come l’
epicondilite. Allenare questi
muscoli in modo mirato contribuirà a migliorare la prestazione e ridurre le possibilità di farsi male.
Dolore al gomito (epicondilite): le cause
A livello del gomito vi sono numerose strutture anatomiche, ovvero ossa, articolazioni, legamenti tendini e muscoli e tutte si possono infiammare o lesionare. Tuttavia la maggior parte delle volte il dolore al gomito è causato da un’infiammazione che che si verifica a livello dell’epitroclea o dell’epicondilo laterale.
L’epicondilite e l’epitrocleite infatti sono le più comuni tendinopatie del gomito e tra gli infortuni che più frequentemente colpiscono i climbers. Una tendinopatia è uno stato di sofferenza del tendine, in questo caso rispettivamente tendine dei muscoli estensori (epicondilite) e muscoli flessori (epitrocleite) dell’avambraccio.
L’ epicondilite è una patologia molto diffusa, che colpisce solitamente in chi fa un uso eccessivo e ripetuto del gomito. Si manifesta in particolare nelle persone che, esercitando determinate attività sportive (tennis, scherma, arrampicata ecc.) o lavorative (muratore, sarta, cuoco, ecc.), eseguono molto spesso movimenti che interessano gomito, polso e mano. L’epicondilite può essere provocata anche dal ripetersi di semplici movimenti, come l’utilizzo del mouse o la digitazione sulla tastiera del computer.
L’epitrocleite, oltre a coloro che si dedicano intensamente all’arrampicata, colpisce essenzialmente i golfisti ed i lanciatori di baseball. Se il gomito inizia a far male e non viene curato, può causare perdita di funzionalità e mobilità del braccio. Nella totalità dei casi, l’epitrocleite è molto meno frequente dell’epicondilite, e questo si verifica anche in chi pratica arrampicata.
Ad un primo momento può stupire che l’ epicondilite sia così diffusa tra i climber, poiché sull’ epicondilo laterale si inseriscono i muscoli estensori; mentre i flessori, molto più impegnati in arrampicata, si inseriscono sull’epitroclea, che invece è meno interessata da problematiche di sovraccarico.
Questo apparente controsenso si spiega considerando il fatto che i muscoli estensori in realtà si attivano molto spesso in arrampicata. Per spiegare questo concetto, provate ad estendere il polso e vedrete che le dita si fletteranno automaticamente, e per estenderle dovrete fare uno sforzo volontario.
Prevenzione agli infortuni ed ai traumi acuti
L’arrampicata sportiva, affascinante e impegnativa, espone il corpo a situazioni di
alto livello di stress che possono tradursi in traumi acuti o in condizioni più subdole, come un
fastidio più o meno forte che, se trascurato, evolve in dolore vero e proprio. Questi problemi sono
frequenti tra gli arrampicatori adulti, tanto che quasi ogni climber
soffre almeno una volta di un infortunio legato alla pratica.
Le zone più a rischio e le strategie di prevenzione
Uno degli infortuni più temuti e diffusi riguarda l’articolazione della spalla. Il trauma
acuto di spalla più diffuso è spesso causato da movimenti estremi o ripetuti, associati a una debolezza o a uno squilibrio muscolare preesistente. Per prevenirlo, è fondamentale integrare nel proprio allenamento esercizi di rinforzo specifici per i muscoli stabilizzatori e mantenere una buona mobilità con
stretching mirati.Anche il gomito è un punto critico: molti arrampicatori iniziano a percepire
dapprima il fastidio al gomito, spesso dovuto a un’infiammazione causata dalla sollecitazione dei
lunghi tendini dei muscoli flessori dell’avambraccio. Un riscaldamento adeguato e il progressivo aumento dei carichi possono ridurre il rischio di queste problematiche.Gli
arti inferiori non sono esenti da traumi. Le cadute, anche con l’uso del crash pad, possono comportare distorsioni o lesioni acute alle ginocchia e alle caviglie. Per questo, una buona tecnica di discesa e il rafforzamento dei muscoli stabilizzatori delle gambe sono essenziali.
Cosa fare in caso di fastidio o infortunio
Nonostante la prevenzione, l’infortunio può comunque accadere. Quando si avverte un
fastidio più o meno forte, è importante intervenire tempestivamente: utilizzare
ghiaccio per ridurre l’infiammazione e concedersi il giusto riposo. È altrettanto cruciale rivolgersi a un fisioterapista per un’analisi accurata e un piano di recupero personalizzato.Investire nella prevenzione non solo riduce il rischio di
traumi acuti, ma consente di godere della pratica dell’arrampicata in modo continuativo, migliorando la performance e preservando la salute nel tempo.
Conclusioni
L’arrampicata è uno sport estremamente vario e complesso, in cui il raggiungimento di determinati obiettivi è influenzato da una marea di fattori (tecnici, psicologici, tattici, fisici ecc).
In tutto ciò l’allenamento a secco gioca sicuramente un ruolo molto importante. Dal punto di vista della performance, la tipologia di esercizi a cui uno dovrebbe dare maggior importanza sono certamente tutti quegli esercizi che vanno il più possibile a riprodurre il gesto specifico della disciplina e a lavorare sui muscoli direttamente impiegati in essa (esercizi al pannello, trave, pan gullich ecc).